Parlare e scrivere correttamente in Italiano

Data: Ticket: # 390
Categoria: Proposte / Iniziative culturali 
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Chi ha il potere di avere il mezzo oggi più importante per esprimersi e orientare i popoli cioè i media ed i mezzi di comunicazione ha però una grandissima responsabilità occorre pertanto molta attenzione. Es. se un bambino delle elemetari o anche oltre, ad Italiano o Grammatica scrivesse qualcosa di errato verrebbe corretto dal Prof. ma oggi gli esempi portano a parlare e scrivere scorrettamente. Ci sono parole maschili, altre femminili, altre ancora neutre quindi perpretare la moda lanciata da Boldrini con sessualizzare tutto è certamente sbagliata (come detto anche da emeriti politici tra tutti Napolitano, docenti e acculturati) quindi credo sarebbe opportuno riprendere la "vecchia" sana e corretta abitudine di scrivere correttamente sui giornali e parlare correttamente in pubblico (tra 4 amici al bar possiamo parlare come vogliamo !). Personalmente, riferirimi al nostro Sindaco in quanto donna con l'appellativo Sindaca (idem per consigliera ecc) lo reputo un vezzeggiativo irrispettoso. Propongo quindi anche nel Giornalino del Comune di tornare ad una grammatica corretta.

  • Comune Campiglia Marittima

    Gentile sig. Salvini,
    la ringraziamo per l’attenzione senz’altro positiva che dedica ai beni comuni, ai servizi e all’azione di quest’Amministrazione comunale. Quella che lei chiama la vecchia sana e corretta abitudine nel seguire le regole della lingua italiana scritta e parlata, è proprio una vecchia abitudine, non nel sensso di desueta, ma in quello di antica consuetudine consolidata nel tempo e dovuta ad una certa organizzazione sociale che non ha mai riconosciuto pienamente alle donne, a partire dal linguaggio, una dovuta parità. Non è stata la presidente Laura Boldrini a lanciare la moda, ma è stata certo lei una delle prime e più strenue sostenitrici dell’uso femminile di termini solitamente usati al maschile anche quando ne esiste il corrispettivo femminile. Può non piacere, e si può proseguire a usare i termini al maschile, ma è utile sapere che sulla materia esistono studi accreditati di docenti universitari ed esperti linguisti e che le parole al femminile “sindaca”, “assessora”, “architetta”, “ingegnera” non hanno nulla di sbagliato. A tale proposito la invitiamo a leggere “Donne, grammatica e media – suggerimenti per l’uso dell’italiano” di Cecilia Robustelli, come primo passo per conoscere questo nuovo orizzonte culturale.

  • enrico salvini

    Ringrazio per indirizzarmi verso nuovi orizzonti culturali ….
    Conosco la Professoressa Robustelli, è certamente una fonte di rilievo ma come lei ve ne sono altre che dicono il contrario, ciascuno è libero di scegliere quale seguire.
    Personalmenete preferisco la tradizione.
    Non sono sessista (es un pediatra uomo non lo chiamerò mai pediatro ! ecc) credo che si ragioni con il cervello e non con altre parti del corpo Credo anche che proprio chi spinge nel senso del sessificare i nomi sia essa / esso stesso il primo sessita e non credo sia una buona cosa.
    E’ una bellezza naturale ed una necessità che esistano maschi e femmine che tristezza non fosse così !
    ” Siamo uguali nella differenza ”
    Rimarrò ignorante
    Nell’occasione noto che è stata data risposta a questo mio post ed è stato subito chiuso; forse ve ne sono altri miei più importanti.

  • Comune Campiglia Marittima

    Buongiorno,
    come sa bene la parola “pediatro” non esiste e quindi apprezziamo l’ironia. Quanto alla risposta celere è dovuta al fatto che l’argomento, per quanto interessante, non richiede particolari approfondimenti, mentre gli altri suoi post, per i quali la ringraziamo, sono in fase di lavorazione, anche se lo stato non era ancora aggiornato.



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